L'Agrifood italiano diventa intelligente

Il mercato agroalimentare italiano verso un futuro digitale

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Con il passare degli anni, nel nostro Paese il mondo agricolo e quello agroindustriale, hanno fatto segnare un tasso di sviluppo decisamente superiore rispetto a quanto rilevato a livello internazionale, arrivando addirittura a doppiarne i risultati. L'Italia, oggi, ha raggiunto una quota di mercato del 5%. Ma quale saranno gli scenari futuri dell'agroalimentare, considerato il difficile periodo che stiamo vivendo a causa della crisi pandemica? Per rivedere la luce in fondo al tunnel è fondamentale investire su digitalizzazione, innovazione e tracciabilità. E se l'innovazione tecnologica è destinata a recitare un ruolo di primo piano, ancora più importanti saranno le decisioni organizzative e sociali. Altro elemento a meritare la massima attenzione è la sostenibilità, anche se occorrerà capire quante persone saranno ancora disposte a spendere di più per acquistare alimenti sostenibili, più sani e nutrienti. Questo alla luce dei problemi economici che hanno coinvolto diverse famiglie dopo il Lockdown.

Come si sono evoluti consumatori e operatori

Da recenti studi è emerso come una quota non indifferente di consumatori sia solita leggere recensioni prima di dedicarsi agli acquisti. Difficile, per gli operatori, è riuscire a valutare chi prediliga gli acquisti diretti o, al contrario, chi sia disposto a pagare una cifra aggiuntiva pur di usufruire della consegna a domicilio. Rispetto a qualche anno fa i consumatori sono maggiormente consci del fatto che, sostanzialmente, posti di fronte a un mercato ormai iper-competitivo, sono liberi di effettuare richieste sempre più personalizzate. E diverse realtà impegnate nel settore agroalimentare hanno deciso di ricorrere all'intelligenza artificiale, o di proporre offerte in tempo reale.

Agrifood e supply chain

Alla luce di quanto scritto finora, quali comportamenti dovrebbero adottare gli attori del settore agroalimentare? In primis, optare per modelli di supply chain strettamente connessi sia con i processi produttivi che con il consumatore finale. Sfruttare le tecnologie disponibili permetterebbe di rafforzare la centralità del consumatore, e di sviluppare (o potenziare) centri di "Ricerca & Sviluppo" interni alle aziende.

Il ruolo del digitale per le strategie post-Covid-19

In questo ambito il digitale si sta via via configurando come un asset sempre più strategico; non deve stupire, pertanto, che l'agricoltura 4.0 sia già stata in grado di raggiungere, nel 2019, un volume di affari di 450 milioni di euro (il 22% superiore a quanto fatto registrare nel 2018). Il digitale è ormai diffuso nei sistemi di monitoraggio di attrezzature e mezzi, e nei macchinari connessi. Ad aiutare le imprese a risalire la china nel post Covid-19 saranno, tra l'altro i droni e i sensori IoT destinati al monitoraggio delle coltivazioni da remoto. Il digitale favorirà la raccolta e la condivisione delle informazioni, al fine di evitare inutili sprechi, e potrebbe portare a una crescita imponente dell'eCommerce Food. "Agricoltura di precisione" e "Smart Farming" (ossia l'intervento del digitale nelle fasi "Non di campo") rivestiranno un ruolo cardine soprattutto nella coltivazione, semina e raccolta. Il gruppo internazionale Exprivia ha esperienza e competenza necessarie per aiutare le aziende a compiere un passo importante verso la digitalizzazione dei processi.